Potrebbe essere oggi il giorno dell’approvazione in Consiglio dei ministri dei decreti Spadafora legati alle modalità attuative della legge sulla riforma dello sport

Secondo quanto si apprende, oggi il Consiglio dei ministri potrebbe approvare la riforma dello sport presentata dall’ex ministro Vincenzo Spadafora.

E’ quanto riferirebbe La Gazzetta dello Sport, spiegando che i 5 decreti approvati a novembre 2020, sebbene parzialmente modificati dalle interlocuzioni durante la conferenza Stato-Regioni, sarebbero stati discussi nel corso di un pre-Consiglio dei ministri e, dunque, dovrebbero ottenere già in giornata l’approvazione definitiva (con termine ultimo fissato il 28 febbraio ndr) in Consiglio per la conversione in legge senza la necessità di attendere il parere delle Commissioni Parlamentari.

Tra le novità più importanti vi sarebbe quella relativa all’abolizione del vincolo sportivo stabilito da uno dei cinque decreti – operativo soltanto entro cinque anni piuttosto che a luglio 2022 – come richiesto da presidenti regionali e federali, il riconoscimento della figura del lavoratore sportivo (allenatori, arbitri, dirigenti, preparatori fisici, etc) a partire dal 1 luglio 2022, con il versamento di contributi previdenziali al 10% oltre ad una tassazione “flat” al 15% per le somme fino a 65mila euro per tutti coloro che supereranno la no-tax area fissata a 10.000 euro annui e l’introduzione della categoria “amatori” per soggetti già titolari di rapporti lavorativi. Resterebbe da verificare la possibilità di una decontribuzione fino al 60% per i primi due anni di entrata.

Ci sarebbero, inoltre, ulteriori disposizioni destinate a modificare significativamente il comparto quali l’introduzione del Registro nazionale delle attività dilettantistiche gestito da Sport e salute, l’acquisizione semplificata della personalità giuridica per le ASD oltre alla possibilità per le società sportive di assumere qualsiasi forma societaria tra quelle previste dal Libro V del Codice civile unita alla ridistribuzione parziale degli utili di gestione e la possibilità per ASD e SSD di assumere la qualifica di enti del terzo settore.