”Il contatto con i ragazzi è fondamentale, possono essere il futuro o della pallacanestro o dello sport in generale”
A margine della conferenza stampa di presentazione della Trentino Basket Cup, in programma a Trento oggi e domani 30 e 31 luglio e giunta alla settima edizione, coach Meo Sacchetti ha fatto il punto della situazione sul training camp di Pinzolo/Carisolo e, dunque, sul lavoro svolto dalla Nazionale:
”Siamo arrivati qui con un gruppo di 18 ragazzi. Sicuramente abbiamo dei problemi, qualcuno ha qualche acciacco e qualcuno è indietro con la preparazione perciò non siamo al completo per queste partite di preparazione, anche perchè bisogna seguire determinati programmi fisici, le mie scelte e le scelte dei dottori. Ognuno deve fare il suo ruolo. Sarà una preparazione lunga con 4 tornei (anche uno in Cina a ridosso del Mondiale ndr), fondamentale creare la giusta alchimia. Parlando di equilibri da instaurare nel gruppo non ho mai allenato i due giocatori NBA, anche perchè intanto un conto è conoscerli ed un altro è allenarli.
La Nazionale italiana quando gioca, e l’ho provato io di persona, toglie il tifo dei ”nemici”; mi spiego meglio – quando eravamo a Sassari ed a Sassari non c’è mai stato un gran feeling con Milano, io ero in Club House a guardare la Nazionale e dei tifosi che, in precedenza, ad Alessandro Gentile ne avevano dette di tutti i colori, erano li ad incitarlo. La Nazionale è la Nazionale, e quando è cosi questo è un grosso vantaggio. Ci permette ancora di farci sentire parte di una nazione importante e ultimamente, in generale, non è cosi”.