Marcus Thompson II ha svelato su theathletic.com un curioso retroscena riguardo gara 6 delle semifinali di Western Conference fra Rockets e Warriors
La notte prima di gara 6 delle semifinali di Western Conference fra Houston Rockets e Golden State Warriors, Stephen Curry aveva commissionato Eric Housen, manager tuttofare di Golden State, di prenotare la Toyota Center per una sessione di tiro dalle 7 p.m. alle 8 p.m. in modo tale da poter lavorare un po’ sul proprio tiro. La notizia, in qualche modo arrivata all’orecchio della guardia dei Rockets Chris Paul, scaturì la reazione immediata del giocatore dei Rockets il quale, indispettito, decise a sua volta di occupare la Toyota Center a cavallo dell’orario già precedentemente fissato dai Warriors per Curry. La point guard dei Warriors, sorpresa per la presenza inaspettata di Paul sul parquet, offrì la possibilità a Chris Paul di dividersi il campo e lavorare ognuno per conto suo ma Paul, senza sentire ragioni, fece in modo che a lasciare l’arena fosse soltanto Curry.
Steph Curry, a fine gara e dopo aver messo ogni canestro possibile nel match che ha consegnato la finale di Conference ai suoi, facendosi largo tra la folla ha urlato più volte – ”Kick me off the court again, boy!”
Piuttosto semplice intuire chi fosse il destinatario.