Maurizio Mondoni durante un Clinic FIBA Minibasket a Caracas, Venezuela

Prof. Mondoni: ”L’ultimo Dpcm di fatto ha ‘abolito’ lo sport giovanile e in particolare quello di squadre e di contatto. Saranno mesi infernali per i nostri giovani”

Con le attività sportive di base fortemente colpite, nel bel mezzo di un’emergenza sanitaria globale senza precedenti, il mondo dello sport di base prova ad interrogarsi alla ricerca di risposte concrete che il Governo, sino ad ora, non è riuscito a dare.

Durissimo, a tal proposito, il pensiero del Prof. Maurizio Mondoni; già insegnante di Educazione Fisica, Mondoni è stato docente dell’insegnamento di “Ginnastica Educativa” alla sezione di Brescia dell’I.S.E.F. Cattolica di Milano nell’anno accademico 1976-77, nonchè impegnato con la Federazione Italiana Pallacanestro (Settore Squadre Nazionali e Preparazione Olimpica CONI) dal 1981 al 1992. Mondoni ha anche collaborato con la FIBA in qualità di Presidente del Comitato Tecnico Europeo FIBA MINIBASKET e come Istruttore FIBA Minibasket nel progetto ”Giovani Allenatori”.

Ripartenza del comparto sportivo nel Belpaese

”Ho letto quanto ha scritto la FIP, elencando le risposte del Dipartimento dello Sport alle domande presentate, ho seguito quanto ha dichiarato il Presidente Barelli della Federnuoto, trasformando di fatto tutte le attività sportive ‘a livello nazionale’. Non sono queste le scorciatoie, a mio avviso, che si devono prendere per permettere la pratica dell’attività giovanile ai giovani in Italia.
Certo, se il tempo lo permetterà, potremo andare a fare allenamento all’aperto, distanziati, igienizzati e inoltre potremo ‘fare le flessioni’, se invece il tempo sarà infausto, finalmente potremo restare un poco di più a casa invece che andare in giro a ‘bighellonare’. Mala tempora currunt”.

Quale futuro per lo sport giovanile in Italia?

”Inutile farsi illusioni, l’argomento è chiuso; lo sport giovanile è praticamente cancellato, un errore clamoroso del Governo. L’ultimo Dpcm di fatto ha ‘abolito’ lo sport giovanile e in particolare quello di squadre e di contatto. Saranno due mesi di ‘no contact’, due mesi di tablet, due mesi di noia, due mesi infernali per i nostri bambini e giovani che avevano ripreso con entusiasmo gli allenamenti, saranno due mesi di chiusura delle palestre e delle piscine, saranno due mesi di ‘sport a distanza’ e tutti invieranno ‘video ed esercizi’ da fare a casa (come nei mesi di marzo e aprile, dove tutti hanno inventato, creato e proposto esercizi ‘a secco’).

Saranno due mesi di sofferenza per chi crede che lo sport faccia bene e due mesi di contentezza per chi crede che l’attività sportiva non sia essenziale, saranno due mesi adatti a ‘fare le flessioni’ in casa. Fare sport fa bene, è benessere, significa anche divertimento ed in tempi difficili come questi, significa vivere! I bambini e i giovani hanno bisogno di vivere. Saranno due mesi di isolazionismo, due mesi dove i bambini e i giovani potranno vedere i loro compagni solo a scuola (con la mascherina e distanziati) e non in palestra o in piscina”.

L’impatto della DAD (Didattica a distanza) sul panorama giovanile italiano

”La confusione generata sulla DAD è sotto gli occhi di tutti. Saranno due mesi di didattica a distanza anche per gli studenti delle superiori al 75%. DAD si, DAD no. La confusione generata da chi sarebbe preposto a mettere ordine è francamente inaccettabile. In Italia basta con le Prove invalsi e i Progetti, più Educazione Civica, più ore di Italiano, Storia, Geografia, Matematica e Educazione Fisica: solo così la scuola può migliorare”.