La Reyer fa tutto bene nella sfida decisiva e porta a casa il secondo scudetto dell’era Brugnaro, per la Dinamo sono comunque applausi a scena aperta

Venezia non sbaglia l’ultima e decisiva Gara-7 del Taliercio, batte nettamente la Dinamo Banco di Sardegna di coach Pozzecco 87-61 e si laurea campione d’Italia per la seconda volta negli ultimi tre anni vincendo la serie di finale scudetto 4-3.

La Reyer prende il controllo della partita fin dall’inizio e dilaga nel terzo quarto della sfida decisiva per il campionato italiano. Due anni dopo lo scudetto vinto a Trento, gli orogranata si ripetono in casa al Taliercio, chiudendo la serie con Sassari 4-3 grazie all’87-61 in Gara-7. La Reyer non sbaglia nulla e chiude con una vittoria una serie tiratissima.
Gli orogranata partono subito bene, servendo Vidmar nel pitturato (4-0 al 1’). Cooley sblocca la Dinamo, ma capitan Haynes mette due triple per il 10-4 al 3’. Sassari prova a non farsi staccare con i rimbalzi offensivi e portando la Reyer al bonus. L’accelerazione di Haynes dà il 14-7 al 4’30”, poi l’attacco veneziano si inceppa, ma la difesa non concede comunque tiri facili agli avversari, che, sul 14-12, falliscono sei volte il pareggio e così De Nicolao, tornando a muovere il punteggio dell’Umana dopo oltre 5’, chiude il primo quarto sul 16-12.

Il secondo quarto si apre con la tripla di Daye del 19-12, poi si continua a segnare, su entrambi i fronti, dall’arco: prima Thomas e De Nicolao, poi Bramos e Smith (25-20 al 13’30”). La Reyer continua a giocare con concentrata e mantiene il +5 con Daye e Haynes (29-24 al 15’30”). Per due minuti Venezia non trova la via del canestro, ma il Banco di Sardegna non ne approfitta sbagliando molto, così Bramos e Daye fanno 34-26 al 18’. Un canestro piuttosto dubbio da tre punti di Stone convalidato al 19’ con l’instant replay vale il +9 (37-28): massimo margine che permane all’intervallo lungo (39-30) grazie alla schiacciata di Watt per chiudere il pick and roll con Haynes.

Al rientro in campo, Venezia imprime l’accelerazione decisiva al match. E’ Michael Bramos il trascinatore nel 50-32 al 24’. La difesa è attenta, con raddoppi su Cooley che portano il temuto centro sassarese a non incidere. Sassari segna soli 7 punti nei primi sei minuti, Watt firma il +20 (57-37) al 26’. Vantaggio che raggiunge anche i 22 punti con De Nicolao prima e Daye poi. L’ennesima tripla del solito Bramos vale anche il +24 (65-41) al 28’30”, poi il greco ridà il +22 (con 22 punti personali segnati) con i tre liberi che chiudono il periodo sul 69-47.

Spissu e Thomas sono gli ultimi ad arrendersi per una Dinamo che smarrisce via via fiducia, con i minuti che scorrono, l’Umana Reyer Venezia mantiene il margine in totale sicurezza, ritrovando il +24 con Watt in avvio di quarto e poi con la tripla di Haynes (78-54) poco prima di metà periodo. Con la Reyer a gestire, allungando anzi ulteriormente il divario: al 37’30” Watt fa 82-56, al 38’ Haynes 85-57. Segnano McGee, Cerella e, all’ingresso nell’ultimo minuto, Cooley per l’87-61. Punteggio che non cambierà più, con invece ampio spazio alle rotazioni; a sorridere, alla fine, è la Reyer Venezia campione d’Italia per la seconda volta negli ultimi tre anni, quarto successo nella storia veneta.
Daye premiato mvp della finale. Alla fine sono comunque applausi a scena aperta per una Dinamo Banco di Sardegna che ha disputato un torneo di altissimo livello, anche se non è bastato.

Tabellino

Umana Reyer Venezia Mestre – Dinamo Banco di Sardegna Sassari 87 – 61 | 16-12; 30-39; 30-17; 18-14

Reyer: Haynes 21, Stone 3, Bramos 22, Tonut , Daye 13, De Nicolao 10, Vidmar6, Biligha, Giuri, Mazzola, Cerella 2, Watt 10. Coach: De Raffaele.

Dinamo: Spissu 8, Smith 9, McGee 9, Carter 4, Devecchi, Magro, Pierre 3, Gentile, Thomas 16, Polonara 3, Diop, Cooley 9. Coach: Pozzecco.