Il capo allenatore di Napoli: ”E’ arrivato il momento di tirare una linea e ricominciare a pensare che tutto parte dalla qualità dell’allenamento”
Pino Sacripanti, head coach di Napoli dal 25 ottobre subentrato all’esonerato Lulli, ha tracciato un primo bilancio di stagione:
”Sono arrivato a Napoli con uno 0-3 a 10 partite dalla fine del girone d’andata.
Abbiamo vinto il 50% delle gare, una percentuale che consente l’accesso ai play-off. Nonostante tutto veniamo da quattro sconfitte consecutive e un campanello d’allarme si è comunque acceso. Quando sono arrivato ho cambiato ruolo ad alcuni elementi come Sandri e Spizzichini. Abbiamo cercato di allargare gli spazi per sfruttare immediatamente ciò che di buono la squadra potesse offrire. Per quanto riguarda la difesa, abbiamo provato ad allungare il campo poiché non abbiamo gente di peso in area e, in virtù di ciò, abbiamo avuto un notevole beneficio.
Per fare questo tipo di pallacanestro, però, occorre tanta energia e, per farlo, c’è bisogno dell’apporto di tutti al 100%. Qualcuno ha sfruttato la chance riuscendo a guadagnarsi uno spazio, altri non ce l’hanno fatta. Guarino ci ha dato tantissimo ma non può tenere botta per tutta la partita. La società ha provato, con il lavoro di Antonio Mirenghi, a portare degli innesti al nostro roster. Siamo riusciti a prendere un giocatore in ascesa con qualità tecniche che saranno sicuramente utili alla nostra causa come Martino Mastellari.
I giocatori si sono messi a disposizione sempre utilizzando tutte le energie fisiche e nervose che avevano e che ultimamente sono calate. C’è la necessità di aggiungere un giocatore under per dare maggiore energia sugli esterni e vedremo se saremmo bravi a completare un roster con l’innesto di un 4 o un 5. Dobbiamo aumentare l’intensità degli allenamenti e delle partite. Ci sarà bisogno dell’impegno di tutti per onorare la nostra stagione. Il nostro obiettivo primario è quello di raggiungere quanto prima la salvezza. Il bello della gente napoletana è che si passa da essere campioni a zero, l’equilibrio non esiste. Se sono qui è per un progetto a lungo termine. Questo è un anno di lacrime e sudore, ci sarà da strappare delle vittorie sperando in un po’ di fortuna, ma non deve essere un successo o una sconfitta a farci cambiare tutti umore”.