Trova una fine la telenovela Sardara/Pozzecco, con il club sardo che interrompe la collaborazione con il coach goriziano prima della sua naturale scadenza
Tra Gianmarco Pozzecco e la Polisportiva Dinamo srl, per tutti Dinamo Banco di Sardegna Sassari, è ufficialmente e definitivamente finita.
Come nelle più intense storie d’amore, il finale è drammaticamente malinconico quasi quanto il ”saluto” di Pozzecco presente nella nota stampa ufficiale diffusa dal club. Un saluto intriso di significato per un personaggio che il mondo Dinamo ha imparato a conoscere bene in questi due anni e mezzo abbondanti, lasso di tempo ragionevole in cui la ”Mosca Atomica” ha potuto vivere appieno la comunità sassarese permettendo ai fans dei Giganti di farsi conoscere, riconoscere ed amare nella sua schiettezza, nella sua originalità, nella sua personalità e, perchè no, qualche volta nei suoi eccessi.
L’avventura di Gianmarco Pozzecco alla Dinamo Sassari termina dopo due anni e mezzo in cui il coach goriziano ha condotto il club, pronti via, alla finale scudetto persa in Gara-7 con Venezia nel giugno 2019, alla vittoria della prima FIBA Europe Cup della storia del club, al secondo posto in LBA l’anno successivo al momento della sospensione del campionato a causa dello scoppio della pandemia da COVID-19, alla vittoria della seconda Supercoppa italiana della storia del club, sino al quinto posto conquistato al termine dell’attuale regular season intervallato dalla ”discutibile” – per usare un eufemismo – sospensione comminata da Sardara a coach Pozzecco per fatti risalenti a quattro mesi prima in seguito a due multe della FIBA Champions League al coach per bestemmia, alla vigilia di una trasferta delicata come quella di Brindisi ai fini della classifica finale e con la prospettiva di non averlo, come poi è effettivamente accaduto, in panchina all’inizio dei Quarti di finale play-off con Venezia nello stupore generale del popolo di fede Dinamo.
Patron Sardara, sotto gli occhi di tutti, sospendendo Pozzecco in quel modo ed in quel preciso momento della stagione – dichiarando anche che tale provvedimento non sarebbe stato ”preludio al licenziamento” – ha deliberatamente deciso di anteporre la propria figura padronale dinanzi alle esigenze naturali del club stesso, definite in quel momento come la ricerca del miglior piazzamento possibile in graduatoria in vista della post-season, ma senza l’ausilio ed il carisma del proprio capo allenatore. La presenza del procuratore di Pozzecco sull’Isola nei giorni scorsi, non sfuggita ai più attenti, è stata soltanto la diretta conseguenza di un rapporto oramai logoro tra le parti conclusosi con la separazione ufficiale tra la Dinamo ed uno degli allenatori più amati della storia del club sardo con un anno di anticipo rispetto alla naturale tabella di marcia.