Napoli, tornata al successo nel monday night con Trieste, si gode il rendimento in continua evoluzione dell’ala Jordan Parks
L’ala della Generazione Vincente Napoli Basket Jordan Parks sta viaggiando ad una media di 15.6 punti più 7.3 rimbalzi durante l’attuale stagione di LBA; spicca, soprattutto, la prestazione da 40 punti, 15 rimbalzi e 50 di valutazione nella partita persa contro la Fortitudo Bologna.
Parks (nella foto di Luca Olivetti/FotoEma) e compagni, che lunedì sera hanno festeggiato la vittoria interna (89-82 ndr) su Trieste dopo un digiuno di successi durato ben 5 gare, possono ora guardare al futuro prossimo con ritrovato ottimismo. Futuro prossimo che, per la cronaca, ha il volto della Reyer Venezia, prossima avversaria di Napoli domenica al PalaBarbuto alle ore 12.
IL RENDIMENTO CON LA CANOTTA DI NAPOLI
La gara contro Bologna è stata fantastica a livello individuale, ma non la ricordo con troppo piacere perché, alla fine, abbiamo perso una partita cruciale che – in caso di vittoria – ci avrebbe garantito la qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia. È stata una sconfitta dura da digerire. È ancora presto per dire se questa sia la mia miglior stagione da quando sono in Italia; al momento il mio anno a Capo d’Orlando (2018/2019 ndr) in Serie A2 è stato il migliore per rendimento personale.
CON TRIESTE LA VITTORIA DEL GRUPPO
Senza dubbio il gruppo non vedeva l’ora di riscattarsi e rialzarsi dal momento negativo a livello di risultati. Venivamo da cinque sconfitte consecutive, ma va anche ricordato che prima ancora avevamo vinto cinque dei precedenti sei match disputati, per cui non eravamo troppo allarmati; si trattava solamente di trovare concretezza, continuità di rendimento.
Per riuscirci, l’unica ricetta possibile prevedeva allenamenti ad alta intensità, come se fosse sempre il giorno della partita, per rafforzare la solidità difensiva di squadra. Se questo avviene, poi in attacco è tutto più semplice perché coach Sacripanti ci lascia liberi di sfogare gli istinti offensivi. È un allenatore diverso da tanti altri che ho avuto in passato per questo motivo: permette a ognuno di noi di mettere in campo ciò che ci riesce meglio, e riusciamo a farlo in armonia.
A Napoli ho trovato uno spogliatoio molto unito, tra i migliori che abbia vissuto. Ottenere un posto tra le prime 8 al termine della stagione regolare sarebbe un risultato grandioso. Ci proveremo fino in fondo.
A TRIESTE LA PRIMA ESPERIENZA IN ITALIA DA PROFESSIONISTA
Durante la mia prima stagione a Trieste, ero l’unico giovane statunitense al primo anno fuori dagli USA. Certamente non è stato immediato ambientarsi, ma non parlerei di difficoltà, perché questo mi ha spinto a immergermi il più possibile nel nuovo contesto e integrarmi velocemente nel nuovo ambiente.
Ringrazio soprattutto Andrea Pecile che mi ha fatto da mentore a Trieste, sostenendomi e guidandomi al meglio per facilitare questo processo. Lo stesso Daniele Cavaliero – che contro di noi ha giocato una gran partita – mi è stato amico sin da subito e da allora siamo rimasti in contatto, da ottimi amici. Per cui non sarebbe giusto parlare di difficoltà; se mai, di adattamento a qualcosa di diverso. E ripensando al giovane Parks, oggi lo considero più forte in praticamente ogni aspetto del gioco: sia dal punto di vista tecnico – penso alle abilità al tiro da fuori, o al posizionamento in difesa – sia da quello mentale.
Credit photo: Luca Olivetti/FotoEma-Sport Report Magazine © All Rights Reserved
Fonte: LBA – Lega Basket Serie A