Il Comitato 4.0: ”Approvare subito il credito d’imposta sulle sponsorizzazioni per dare certezze a club e partner commerciali”
Non c’è più tempo.
Tra la metà e la fine di luglio si chiuderanno i termini per le iscrizioni nei principali campionati italiani maschili e femminili di basket, volley, rugby e degli altri sport olimpici. Per effetto della crisi economica dovuta al prolungato lockdown per la pandemia di COVID-19, e senza certezza sulla possibilità di fruire del credito d’imposta, tantissimi sponsor non hanno ancora confermato il proprio apporto per la prossima stagione. Sono già molti i casi di società che hanno fatto un passo indietro.
I danni che si profilano per lo sport di vertice e professionale sono già rilevanti. Ma senza mettere in sicurezza quella fascia dello sport italiano che svolge un imprescindibile ruolo di ”ascensore” nella piramide sportiva si rischia di provocare danni duraturi al movimento.
L’impoverimento dello sport di vertice e la riduzione del suo perimetro significa infatti negare a centinaia di migliaia di ragazzi e di ragazze che si approcciano a una disciplina sportiva l’opportunità di crescere e di svolgere un’attività di alto livello e/o professionale, con il non secondario effetto di indebolire quella funzione sociale e di presidio sanitario che le società e le associazioni sportive svolgono in tutto il territorio nazionale.
Di fronte a questa emergenza le principali Leghe sportive italiane – Lega Pro di calcio, LBA – Lega Basket Serie A, Lega Pallavolo Maschile, Lega Nazionale Pallacanestro, Lega Pallavolo Femminile, Lega Basket femminile e Fidal/Runcard – con il supporto di PwC TLS Associazione Professionale di Avvocati e Commercialisti, hanno costituito un ”Comitato 4.0” ed elaborato alcune proposte normative per l’introduzione di un credito d’imposta sulle sponsorizzazioni (nonché per gli apporti di capitale delle società sportive professionistiche e dilettantistiche).
Queste proposte sono state fatte proprie da quasi tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, e sono state trasfuse in emendamenti al disegno di legge di conversione del ”Decreto Rilancio”. Sta emergendo, dunque, in Parlamento un consenso trasversale su misure che rappresentano un’ancora di salvataggio delle imprese sportive, particolarmente colpite dal blocco delle attività a causa del nuovo Coronavirus SARS-CoV-2, e che sono caratterizzate da una strutturale ridotta redditività, oltre a non essere sostenute da ingenti risorse derivanti da diritti media.
L’emersione di questo consenso generalizzato è apprezzata dalle Leghe sportive, ma ora è necessario accelerare il percorso di approvazione dell’agevolazione per dare certezze a sponsor e club che vivono una fase cruciale della propria esistenza.
Le Leghe sportive italiane hanno voluto corredare le proposte sul credito d’imposta per le sponsorizzazioni da uno studio che ha messo in evidenza come si tratterebbe di un costo sostanzialmente neutrale per le casse dello Stato.
I ricavi da sponsorizzazione delle società ed associazioni sportive attive nell’ambito di discipline ammesse ai Giochi Olimpici, con ricavi prodotti in Italia compresi tra i 200mila e 15 milioni di euro annui, sono stimabili complessivamente in circa 400 milioni di euro. Applicando un credito d’imposta pari al 50% del valore delle sponsorizzazioni di entità superiore ai 10mila euro – come richiesto dalle Leghe partecipanti al Comitato – risulterebbe un costo per l’Erario pari a 96 milioni di euro.
D’altro canto, il costo per l’introduzione di un bonus per le sponsorizzazioni sportive sarebbe compensato dalla salvaguardia del potenziale gettito fiscale e contributivo di società ed associazioni sportive di medie dimensioni che, in assenza di misure strutturali, non rinnoveranno l’iscrizione alla prossima stagione sportiva, fattispecie con effetti strutturali; ovvero vedranno diminuire il volume d’affari.
Nel primo caso, da una indagine condotta su un campione di 214 società, è emerso che il 31% dei club sta valutando se rinnovare l’iscrizione alla prossima stagione sportiva e il 98% prevede una riduzione degli sponsor, con minori introiti mediamente del 40% rispetto all’anno precedente. La perdita di gettito fiscale, derivante dal mancato rinnovo dell’iscrizione, ammonterebbe a 73 milioni di euro con ripercussioni strutturali sugli anni successivi.
Nel secondo caso l’effetto derivante da una contrazione del volume di affari delle squadre iscritte (i soggetti coinvolti nell’indagine hanno stimato una riduzione pari a circa il 26% degli ingaggi, ma in ogni caso il 95% dei club prevede un taglio agli emolumenti) porterebbe un calo fino a 39 milioni di gettito.
Dunque, l’effetto complessivo di minor gettito fiscale per lo Stato per la prossima stagione sportiva potrebbe ammontare a circa 112 milioni di euro.
Le misure sono state poste all’attenzione del Governo, in particolare del Ministro Spadafora e del Ministro Gualtieri, e l’auspicio è che vengano approvate in modo da preservare il ruolo che lo sport può svolgere come strumento di sviluppo e crescita sociale. Un’agevolazione fiscale senza costi effettivi per l’Erario che possa salvaguardare l’attività agonistica e la funzione sociale degli sport olimpici ma anche il diritto di migliaia di ragazze e ragazzi di praticare sport di alto livello.
• L’allarme lanciato dal Comitato 4.0: sport di vertice e professionale a rischio senza un’approvazione rapida del credito d’imposta sulle sponsorizzazioni nell’ambito della conversione in legge del Decreto Rilancio;
• Senza certezze e senza l’apporto degli sponsor un terzo delle società e delle associazioni sportive non è certa di rinnovare l’iscrizione alla prossima stagione sportiva;
• Il 98% delle società prevede, infatti, una riduzione delle sponsorizzazioni che si traducono in una perdita dei ricavi medi del 40%;
• La perdita di gettito fiscale derivante dal mancato rinnovo dell’iscrizione ammonterebbe a 73 milioni di euro. Nell’attuale stato di incertezza il 95% delle realtà che si iscriveranno ai prossimi campionati hanno comunque stimato una riduzione del volume di affari e di conseguenza degli ingaggi del 26%, corrispondente a un minor gettito pari 39 milioni di euro. La perdita potenziale di gettito, senza aiuti strutturali, è quindi pari a 112 milioni;
• Il credito d’imposta per la fascia di vertice dello sport italiano (escluse le società con oltre 15 milioni di fatturato) costerebbe 96 milioni di euro, quindi sarebbe ampiamente ripagato dalla messa in sicurezza del gettito tributario dello sport.
Bologna, 23.06.2020 Comitato 4.0