Il botta e risposta fra la GIBA (Giocatori Italiani Basket Associati) e l’azionista di maggioranza della Givova Scafati Basket Nello Longobardi

Come riportato ieri da Sport Report Magazine, all’azionista di maggioranza della Givova Scafati Nello Longobardi non è andato giù l’atteggiamento di alcuni atleti del club, rei di aver mancato di rispetto verso chi si è sempre prodigato nel cercare risorse da investire nel progetto basket a Scafati.

In serata è anche pervenuta la netta presa di posizione della GIBA che, attraverso un comunicato, ha voluto vederci chiaro riguardo la paventata interruzione di tutti gli emolumenti comunicata dal GM Guastaferro alle agenzie dei giocatori:

”In relazione alla notizia divulgata dai mass media sulla futura attività di Scafati, con tanto di conferma del general manager e poi con i chiarimenti della proprietà, la GIBA comunica il proprio stupore per quanto accaduto.

L’Associazione Giocatori spera vivamente che si tratti solo di una provocazione frutto di uno sfogo e come tale la stessa venga declinata anche nei prossimi giorni. In ogni caso, il messaggio veicolato non contribuisce a costruire un mondo del basket migliore, in cui regole, impegni e persone si rispettano e dove gli accordi economici non sono mai legati al rendimento degli atleti.

La GIBA precisa comunque che i regolamenti e i contratti prevedono adeguati strumenti di tutela e di essere sempre a disposizione di tutti i giocatori di Scafati in caso di bisogno”.

La risposta dell’azionista di maggioranza della Givova Scafati Nello Longobardi non è tardata ad arrivare:

”Voglio innanzitutto precisare che la nostra società è tra quelle compagini che si è distinta da sempre per la serietà, per la puntualità e ineccepibilità con cui ha
sempre onorato i pagamenti e gli impegni assunti. Gli strumenti di tutela, quali ad esempio una misera fidejussione, non servirebbero quasi a nulla e comunque non faranno al caso dei nostri tesserati nel prossimo futuro, a differenza di quanto invece è accaduto negli ultimi anni in altre società: in tali circostanze, gli organi a tal’uopo preposti, tra cui lo stesso sindacato dei giocatori,
non sono stati capaci di vigilare sui fatti e soprattutto di tutelare gli interessi dei propri assistiti, che sono andati incontro a grosse perdite di denaro. Voglio pertanto chiarire alla GIBA e a chiunque fosse interessato, che dai nostri atleti, senza se e senza ma, esigiamo che onorino il contratto, lo stipendio e la maglia che indossano, nel pieno e massimo rispetto, non solo dei grandi
sacrifici economici che compiamo, ma anche nei confronti dei nostri tifosi e del buon nome della città di Scafati. La tutela dei privilegiati ad ogni costo non ci appartiene e non rientra nel nostro modus operandi, perché siamo abituati ad operare in un regime di assoluta meritocrazia, premiando i giocatori che si rispettano tra loro e che privilegiano lo spirito di gruppo senza colori e bandiere diverse, elemento imprescindibile per creare una mentalità da vera squadra. Nel nostro team, tra l’altro, militano atleti sotto contratto da diversi anni ed altri che invece vi hanno fatto
ritorno dopo esperienze vissute altrove, tutto ciò a riprova della serietà con cui siamo da sempre abituati a lavorare. Probabilmente i nostri vertici societari potranno risultare antipatici a taluni,
ma ci mettiamo sempre la faccia e non ci nascondiamo dietro a comunicati o a post offensivi pubblicati sui social network in maniera anonima. Ribadiamo perciò la regola fondamentale del
nostro club: rispettiamo solo coloro che lo fanno con noi, compresi giocatori e collaboratori”.