Kevin Durant (credit by Matteo Marchi Images)

Il commissioner Adam Silver, in videoconferenza con i giocatori, ha spiegato che è possibile che il resto della stagione si giochi in una sola località o due al massimo, a porte chiuse. In atto, a partire da domani, i primi tagli agli stipendi: Chris Paul e Kevin Durant i più colpiti

La NBA si prepara a tornare in campo con tutte le precauzioni del caso.

Il commissione Adam Silver, in videoconferenza con i giocatori, ha spiegato che è possibile che la restante parte di campionato si concentri in una o due località, naturalmente a porte chiuse.

”Non c’è motivo di far viaggiare le squadre se non ci sono tifosi, una o due location sono più sicure – ha riferito Silver -. Se non si dovesse trovare un vaccino, le porte chiuse potrebbero caratterizzare anche la prossima stagione”.

Quanto al ritorno in campo una data certa ancora non esiste anche se, in ogni caso, si prevedono almeno tre settimane di allenamenti per rimettere in condizione quantomeno decenti gli atleti e evitare infortuni. Quanto alla prevenzione dei contagi, è stato dato il via libera ai tamponi per gli asintomatici. Dopo un primo diniego da parte della Lega, infatti, è stata accolta la richiesta dei club di controllare anche gli atleti asintomatici.

All’inizio c’era il timore, espresso da più parti, che fosse inopportuno impegnare i tamponi, sottraendoli alle strutture sanitarie. Tuttavia il problema appare superato, in quanto i tamponi sono disponibili su larga scala, praticamente in tutte le città americane e ce ne dovrebbero essere sempre a sufficienza per controllare frequentemente i giocatori e il personale di staff, senza sottrarli ad altri. Nel caso di un nuovo caso positivo, il commissioner starebbe valutando di ricorrere all’isolamento dell’interessato e, in seguito, accurati controlli su chi è stato a contatto con lui senza dover sospendere nuovamente il campionato.

Nel frattempo, secondo quanto riferito da ESPN, le squadre NBA tratterranno più di 30 milioni di dollari dalle buste paga dei giocatori, con i tagli che verranno operati a partire da domani, venerdì 15 maggio, con i giocatori che subiranno la loro prima riduzione di stipendio dopo che la Lega e il sindacato dei giocatori (NBPA) hanno concordato un piano per ridurre temporaneamente i salari del 25%, con 100 dei 434 giocatori sotto contratto che vedranno un taglio di almeno $100,000 nello stipendio.

Cinque dei dieci guadagni più alti della NBA in questa stagione – LeBron James, Stephen Curry, John Wall, Blake Griffin e Paul George – sono già stati erogati per intero e non saranno soggetti alla riduzione dello stipendio.

Se si dovesse optare per l’annullamento del resto della regular season, slittando direttamente nella post-season, i giocatori probabilmente potrebbero subire una riduzione della busta paga dal 25% al 40%. Se invece la Lega dovesse decidere di annullare l’intera stagione, inclusa la post-season, i giocatori perderebbero oltre 1 miliardo di dollari di stipendio totale. Ogni franchigia sarà libera di spendere i soldi come riterrà più opportuno.

Tuttavia, se la stagione NBA dovesse riprendere da dove è stata interrotta a metà marzo, le squadre saranno ritenute responsabili per quanto riguarda il rimborso dell’intero importo ai propri giocatori, con l’importo totale per singolo club che varierà da un massimo di 2,8 milioni (Portland Trail Blazers) a un minimo di 1,4 milioni (Lakers).

I giocatori potrebbero perdere dal 23% al 26% del loro stipendio per l’intera stagione – in base a quante partite hanno già giocato le rispettive squadre – se le gare non dovessero riprendere. Secondo l’accordo di contrattazione collettiva, i giocatori subirebbero perdite per circa l’1% dello stipendio per partita annullata, in base alla disposizione di forza maggiore atta a coprire diverse circostanze catastrofiche, tra cui epidemie e pandemie. La cancellazione delle gare attiva automaticamente la causa di forza maggiore.

Kevin Durant dei Brooklyn Nets, che riceve il suo stipendio in 13 mensilità, subirà una riduzione di 360,000mila dollari e poiché il suo ultimo stipendio è previsto proprio per domani, Durant vedrà ulteriormente ridursi la sua retribuzione. Russell Westbrook, Kyle Lowry e James Harden non dovranno, infine, affrontare l’intera riduzione del salario del 25% perché hanno ricevuto anticipi salariali in off-season. Mentre Chris Paul e Russell Westbrook guadagnano entrambi 38 milioni di dollari in questa stagione, Paul subirà una perdita di 401.109 mila dollari dalla sua busta paga del 15 maggio, mentre Westbrook ne perderà 200.555.