Il basket oltre ogni limite, oltre ogni barriera, oltre tutto: questa è la storia di Kalin Bennett.
Il 18enne originario di Little Rock, nell’ Arkansas, è il primo atleta affetto da autismo ad aver ricevuto una borsa di studio in Division I ed il primo, dunque, ad approdare in NCAA nell’intero panorama degli sport universitari il prossimo anno.
Grazie ad una letter of intent (dichiarazione di registrazione in una four year university per la prima volta siglando una National Letter of Intent al termine della high school ndr) firmata di recente con Kent State, Bennett diventa di diritto il pioniere, in quanto promotore di nuove possibilità di vita fra tutti gli atleti affetti da autismo, condizione spesso poco nota o peggio, in quanto trattata superficialmente.
Nonostante le varie richieste ricevute, Bennett ha sottolineato come sia stato l’amore per il basket ed i meriti sul parquet a permettergli di essere reclutato e non per il suo disturbo. Fino ai quattro anni di età, Kalin Bennett non ha mai camminato e fino ai sette non ha mai parlato. Lo specialista che lo ha seguito nei suoi primi anni di vita era addirittura arrivato ad ipotizzare che non avrebbe mai potuto fare nessuna delle due cose. Un verdetto magari affrettato, ma che ora Kalin prende in considerazione con la consapevolezza di tutto ciò che ha dovuto affrontare, tanto da pregare il suo stesso terapista di non dire mai a nessuno quello che aveva scritto nella sua cartella nei suoi primi anni di vita. Kalin ha anche espresso un pensiero per le altre persone nella sua condizione che si sentono piovere addosso diagnosi di questo tipo: ”Molti si sentono soli e, crescendo, è capitato anche a me. Attraverso il mio esempio voglio che le persone, autistiche e non, sappiano che, se ce la faccio io, ce la possono fare anche loro”.