La conferenza stampa del management delle vespe, andata in scena poco fa, non ha dissipato alcun dubbio
Dal 13 luglio scorso, ossia dalle dichiarazioni post Frosinone-Juve Stabia (terminata 2-2 ndr) di Andrea Langella, sono trascorsi due mesi e due settimane in cui il patron di San Giuseppe Vesuviano si è trincerato dietro un inspiegabile silenzio. Nel mentre: il clamoroso e vergognoso litigio in diretta web con l’oramai ex socio Manniello, una retrocessione maturata avendo in rosa il terzo miglior marcatore della lega (Forte con 17 reti) ed il miglior assist-man dell’intera manifestazione (Calò con 13 assist), un daspo di un anno ad un ex collaboratore tecnico (Pasquale d’Inverno), una gara persa a tavolino dalla formazione Primavera per aver schierato in campo un atleta che non aveva titolo per partecipare alla gara in quanto non tesserato, l’attuale situazione debitoria del club e la mancata comunicazione ai tifosi circa le modalità di rimborso di una parte degli abbonamenti a causa della pandemia.
Questi ed altri i forti dubbi che, tutt’oggi, catalizzano l’attenzione della piazza stabiese, dubbi che la conferenza stampa odierna avrebbe dovuto dissipare in larga parte. Avrebbe. Il monologo dei fratelli Langella è stato come un déjà vu già visto e rivisto altrove a parità di condizioni: le rassicurazioni dei Langella’s brothers sulla volontà di voler metter su una squadra che sia degna della piazza sono, alla luce dei fatti, rassicurazioni fini a se stesse visto e considerato che la Juve Stabia, impegnata domani pomeriggio al ‘Menti’ con il Monopoli, comincerà il campionato con un organico altamente incompleto frutto di una disorganizzazione societaria senza eguali. Riguardo la situazione debitoria del club ”meglio non parlarne affatto” è quanto affermato dai Langella: ”L’ammontare del debito maturato è abbastanza cospicuo e verrà spalmato nei prossimi tre anni, lasso di tempo in cui la società sarà impegnata nel far fronte alle spese per il debito sviluppato ed a quelle riguardanti la gestione del club”.
Per quanto riguarda le modalità di rimborso di una parte degli abbonamenti, la Juve Stabia pare stia studiando una soluzione con il reparto marketing con il lancio di una cosiddetta ‘carta fedeltà’ a prezzo popolare (anche se, magari, ci piacerebbe sapere da chi sia composto tale reparto). Sulla retrocessione, invece, Andrea Langella non vuol saperne di parlarne: ”Voglio essere chiaro; sono mesi che non parlo, questa retrocessione mi ha lasciato un segno quasi indelebile. In questa città ci sono gruppi di persone che rappresentano il male per noi e per la città. Quando si decide di contestare, è bene che prima si conoscano i fatti”.Riguardo il nuovo socio – ”Meglio un fratello che un estraneo al mio fianco. Le quote di Manniello non le avrei comprate in ogni caso. Ereditiamo una situazione complessa e ci serve tempo”.
”Per quanto riguarda Forte – prosegue Langella – abbiamo ceduto il suo cartellino in 4 rate spalmate in 4 annualità. Sul resto dei giocatori che rappresentano la vecchia guardia, infine, tutto dipenderà dalla volontà dei calciatori stessi. Qualcuno, ad esempio, si è rifiutato di giocare in Coppa”.
Dal nostro inviato a Castellammare di Stabia (NA)
Francesco Maresca