Gaetano Gebbia, a quasi un mese di distanza dal ritiro di Manu Ginobili dalla pallacanestro, ci racconta le sue impressioni
Gaetano Gebbia, anni 60 da Catania, è ed è stato un uomo fondamentale nella vita sportiva di Emanuel David Ginóbili Maccari; per tutti semplicemente ”Manu”. Coach con comprovata esperienza nel campo della consulenza sportiva, Gebbia vanta anni di esperienza in Viola Reggio Calabria a tutti i livelli (dal settore giovanile alla prima squadra) oltre ad una medaglia d’argento ai Campionati Europei di Barcellona del ’97 (vinto dalla allora Jugoslavia ndr) da assistente allenatore di Ettore Messina, con esperienza anche alla guida di selezioni nazionali giovanili, organizzazione e coordinamento dell’attività di monitoraggio e reclutamento, realizzazione e sviluppo per quanto concerne il Progetto di Qualificazione Nazionale negli anni passati.
”Nella primavera del 1998 mi stavo occupando della costruzione della nuova squadra della Viola Reggio Calabria – dichiara Gebbia – venivamo da un fallimento (da Basket Viola Reggio Calabria a Nuovo Basket Viola Reggio ’98 l’anno successivo ndr) a livello societario e dalla retrocessione in Serie A2 ma c’era molto entusiasmo e grandi aspettative intorno alla nuova società che, nel frattempo, era diventata di Santo Domenico Versace (fratello maggiore del noto stilista Gianni Versace e di Donatella Versace ndr). Fra i tanti contatti con amici, allenatori ed agenti, venne fuori il nome di Ginobili; ovviamente ero molto attento ai giocatori argentini avendo iniziato anni prima a reclutare in sudamerica (Carlos Delfino, Alejandro Montecchia, Nicolàs Mazzarino, Hugo Sconochini, solo per citarne alcuni) e così, avendo maturato e mantenuto buoni rapporti con quella terra non mi fu difficile approfondire la conoscenza di questo ragazzo e decidere di provare a prenderlo.
Bisogna considerare che Manu veniva da una squadra (Club Estudiantes de Bahía Blanca) in cui il modo di giocare era molto lontano da quello europeo; prettamente votata all’attacco e con soluzioni rapide. A Reggio Calabria Manu ha cominciato il suo percorso di adattamento che poi ha perfezionato a Bologna nella Virtus; la sua fortuna è stata quella di arrivare in un posto dove comunque ha avuto la possibilità di esprimere tutto il suo talento senza essere imbrigliato ed in cui gli si lasciava la possibilità sia di sbagliare ma anche talvolta di andare fuori dalle righe. La struttura della squadra e soprattutto i suoi equilibri accettavano e sostenevano il talento di un giocatore che aveva soltanto bisogno di esprimersi”.
Manu Ginobili, dopo l’esperienza in canotta neroarancio alla Viola, approda alla Virtus Bologna con la quale vince Campionato, Coppa Italia ed Eurolega. Dopo Bologna, conquista un oro olimpico ad Atene con la Selección de básquetbol de Argentina a quei tempi nota come la ”Generación Dorada”; nel frattempo vola negli States, destinazione San Antonio Spurs in Texas, dove vi resta per 16 anni conquistando 4 anelli NBA. Manu Ginobili vanta, inoltre, il più alto career winning percentage della storia dell’NBA fra giocatori che vantano nel loro palmares almeno 1000 gare. Ginobili ne ha disputate 1057. L’eroe dei due mondi, il 27 agosto 2018, ha detto per sempre stop al basket giocato.