Altro non serve a Napoli per provare ad uscire da una situazione problematica nel migliore dei modi
Così è complicato andare avanti.
E’ questo, in estrema sintesi, il messaggio che l’head coach di Napoli Pino Sacripanti ha voluto far passare nell’immediato post-gara del PalaPentassuglia contro Brindisi; il ko con l’Happy Casa vale il quarto stop consecutivo alla Ge.Vi. Napoli che, appena un mese fa, era lanciatissima verso uno straordinario piazzamento per la Frecciarossa Final Eight di Pesaro, ora definitivamente sfumato.
Nell’ultimo mese, in casa Napoli, è accaduto più o meno di tutto sotto il profilo sanitario; una problematica che – va ricordato – ha dovuto affrontare non solo Napoli ma l’intera LBA, una problematica che la Lega Basket ha provato a tenere sotto controllo non avendo comunque gli strumenti adatti, e dunque senza successo ma non per proprie responsabilità, evidentemente. A distanza di quasi due anni, sappiamo che il massimo campionato italiano di pallacanestro resta una lega palesemente falsata dalla pandemia da COVID-19, e non c’è modo di porre rimedio alla cosa.
Casa Napoli ne è l’esempio lampante: lo stop di Jason Rich (nella foto di Luca Olivetti/FotoEma) nel miglior momento di Napoli – prima per COVID-19 e poi per guai fisici – ha fatto da apripista a tutto ciò che ne è conseguito dopo perchè è e resta impossibile anche solo poter pensare di poter rimanere competitivi se non si ha la possibilità di potersi allenare bene e con regolarità. I buoni allenamenti settimanali sono tutto ciò di cui può disporre Napoli, o qualsiasi altra squadra, per poter disputare una LBA Serie A da protagonista, anche da matricola. Ma visto che Del doman non v’è certezza, tutto questo rischia di diventare un’utopia se poi un nutrito gruppo di atleti si regge in piedi a malapena, per usare un eufemismo.
E’ questa, dunque, l’unica – e pare poco – problematica che coach Sacripanti è chiamato a gestire in un momento particolarmente delicato della stagione. Un momento estremamente complicato che necessita di equilibrio, pazienza ma soprattutto tempo. E tornare alla normalità si può perchè Napoli non ha smarrito – nonostante le avversità – la sua identità.
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