Il ritorno di Mike Sylvester a Pesaro, dopo più di 30 anni, ha commosso un po’ tutti. “Ho trovato Pesaro molto cambiata, in meglio. Sono stato sei anni qui, ed ora la ritrovo come una città internazionale, con tanta gente diversa da ogni parte del mondo. Il lungomare è bellissimo, e anche la pista ciclabile. Il centro è cambiato moltissimo, quando sei atleta te ne accorgi di meno. Sono stati anni splendidi, e se lo dico nonostante la tragedia della morte di mio figlio vuol dire che sono stato davvero bene. Per me i fratelli Scavolini ed Eligio Palazzetti sono stati come una famiglia”. “La VL vista con la Virtus mi è piaciuta. Senza il suo realizzatore n. 1 non era facile tenere botta. La squadra è molto più leggerina della Virtus, il gruppo è molto giovane e bisogna aver pazienza: e se non sbagliava tre tiri facili nel finale, magari finiva diversamente. La nuova arena è stata una grande sorpresa: una cosa tipo NBA, un vero choc. Sono passato vicino al vecchio palas, posto che ricordo bene. Gli spogliatoi erano così piccoli che mi cambiavo di fuori”. “Ho smesso di giocare nel ’91, poi ho allenato un paio d’anni in America in una lega estiva per giocatori sotto i due metri, poi fallita. Poi mi hanno chiamato a Winnipeg, in Canada. Anche lì poi la lega a chiuso. Infine ho cominciato a lavorare per un’azienda di generi alimentari (direttore della logistica), dove sono rimasto per 20 anni. Ora alleno i ragazzini, mi diverto molto ed è gratificante. Sono in pensione e sto con il mio nipotino. Qui ho rivisto i miei compagni, stasera siamo a cena da Scavolini. Era come non fossero passati trent’anni, loro saranno amici miei per sempre”.
Fonte: Victoria Libertas Pesaro