Temperature tropicali e contagi da COVID-19 ai massimi livelli stanno fortemente condizionando gli atleti in gara per le Olimpiadi di Tokyo 2020
A due giorni dalla Cerimonia di Apertura delle Olimpiadi, Tokyo aggiorna il record di infezioni giornaliere da COVID-19, con 1833 casi, che rappresenta il massimo da metà gennaio. Nella capitale e nelle tre prefetture circostanti è attualmente in vigore il ‘quasi’ stato di emergenza, con durata fino al 22 agosto. A riferirlo l’ANSA.
Non solo la COVID-19 a Tokyo, ma anche il caldo intenso sta in questi giorni condizionando pesantemente gli atleti in gara alle Olimpiadi. Nel beach volley, poco prima delle 12, la temperatura sulla sabbia bollente dello Shiokaze Park ha toccato addirittura i 44° rendendo piuttosto difficoltosi gli allenamenti. Nel softball, Giappone e Australia si sono affrontate con la temperatura di 35°. Nel calcio, la Nazionale femminile degli Stati Uniti – campione del mondo in carica – è stata sconfitta dalla Svezia, bestia nera delle americane anche a Rio, con un clamoroso 3-0 frutto della doppietta di Blackstenius e della rete di Hurtig. Domani, la sfida al maschile tra le due finaliste dei Giochi di Rio Brasile e Germania.
Il Direttore Esecutivo dei Giochi Christophe Dubi è intervenuto sull’argomento dichiarando che “tutti soffriamo per il gran caldo, ma è stato fatto un grande lavoro dal Comitato Organizzatore e dalle Federazioni competenti per garantire condizioni adeguate per le competizioni, anche con un encomiabile sforzo logistico. Per questo credo che, alla fine, non ci saranno problemi”.
Nel basket, al termine di un periodo di isolamento per rispettare i protocolli anti COVID-19, la guardia dei Chicago Bulls Zach LaVine si aggregherà da domani a Team USA. Oltre a lui, raggiungeranno la nazionale statunitense in Giappone anche i tre protagonisti delle NBA Finals tra Phoenix Suns e Milwaukee Bucks Jrue Holiday, Khris Middleton e Devin Booker. I Bucks si sono aggiudicate le Finals NBA battendo in Gara-6 i Suns e chiudendo la serie sul 4-2.