Durante la presentazione ufficiale tenutasi al ‘Tardini’, Gianluigi Buffon ha spiegato i motivi del suo ritorno al Parma denunciando anche un malcostume tutto italiano: l’invidia
A margine della conferenza stampa di presentazione organizzata dal Parma per il ritorno in gialloblù di Gigi Buffon, l’ex estremo difensore di Juventus, PSG e Nazionale ha spiegato come la sua gigantesca autostima sia benzina inesauribile che lo spinge ad andare avanti nonostante i 43 anni, oltre a parlare di un malcostume tutto italiano: l’invidia.
”In Italia vedo che c’è la difficoltà nell’accettare che qualcuno abbia qualcosa di diverso dagli altri, in positivo – ha spiegato Buffon -. Parlando del mio caso, ma potrei dire lo stesso di Ibrahimović, da quando ho 35/36 anni sento dire: ‘È vecchio, chi sarà il sostituto?’ Anziché tutte queste chiacchiere, se uno dicesse che nella vita c’è chi riesce a fare meglio una cosa, che siamo di fronte a dei casi che sono delle eccezioni? Ogni tanto bisognerebbe riconoscere questa cosa senza per forza fare sempre la polemicuccia da due lire e aspettare che Buffon faccia qualche errore per dire che è vecchio o perché non ha smesso prima.
L’altro giorno parlavo con una persona che lavora negli Stati Uniti che mi diceva: ‘Tu hai 43 anni, pensa che qui c’è Tom Brady che quest’anno ha fatto qualcosa di incredibile, se tu fossi americano non hai idea di cosa succederebbe qui e di come ne parlerebbero’. Invece noi siamo poco propensi a riconoscere il merito di qualcun altro, abbiamo sempre qualcosa che ci infastidisce. Perché lui sì e io no? Perché a 43 anni io sono sul divano con una pancia così e lui è lì a fare la differenza? Trovo molto limitante che questa cosa non venga accettata”.