Mastalli lascia la Juve Stabia dopo 5 anni e racconta i motivi della sua separazione dal club campano
L’US Avellino comunica di aver ingaggiato, con un accordo su base biennale, il calciatore Alessandro Mastalli proveniente dalla SS Juve Stabia.
Nato a Bologna il 7 febbraio 1996, il centrocampista è cresciuto nelle giovanili della Milan, club con cui ha esordito appena diciannovenne in serie A il 25 maggio 2015 in occasione del match Milan-Torino. Nel suo curriculum professionistico esperienze legate quasi esclusivamente alla Juve Stabia, società con cui ha collezionato tra serie C e serie B 133 presenze e 16 gol in 5 stagioni (dal 2016 al 2021).
In precedenza ha indossato la maglia del Lugano under 21, nella stagione 2015/2016, collezionando nella 2 Liga Interregional 8 presenze e 2 gol oltre ad una presenza in coppa di svizzera con la prima squadra del club del cantone Ticino.
“Alessandro non ha bisogno di presentazioni – ha affermato il direttore sportivo Salvatore Di Somma – è un centrocampista di indiscutibile importanza per la categoria e non solo. La nostra proposta lo ha convinto a restare in Serie C nonostante diverse richieste provenienti dal campionato cadetto. Sono convinto che darà un grosso contributo alla causa”.
Lo stesso Mastalli, con un post su Instagram, ha spiegato i motivi che lo hanno portato a lasciare Castellammare di Stabia dopo 5 anni:
Sono stato in silenzio fino ad ora per rispetto di chi realmente ama questa maglia e questa squadra.
Mai avrei pensato di leggere illazioni sul mio conto, come persona soprattutto. Ci tengo però, nel rispetto di tutta la tifoseria e di chi realmente mi conosce, a dire la verità, perché Ve lo devo.
Dopo un infortunio in allenamento a dicembre, ho seguito le indicazioni dei medici arrivando a febbraio con scarse prestazioni a causa di un ginocchio sofferente, con la paura che si potesse ripresentare un altro grave infortunio come quello di 2 anni fa in cui sono stato lontano dal calcio per 6 interminabili mesi, ma ho comunque stretto i denti fino a febbraio.
Dopo diverse riflessioni e consultazioni, avvisando staff e società mi sono sottoposto ad un intervento di suturazione del menisco sinistro (a mie spese) e non una semplice pulizia del ginocchio destro (già operato). Uscito dalla sala operatoria mi è stata confermata la gravità e l’urgenza dell’operazione, tant’è che avrei rischiato di rompermi anche il ginocchio sinistro se non mi fossi operato d’urgenza.
Ad oggi, dinanzi a un ginocchio aperto non penso ci sia molto da aggiungere. Ringrazio il chirurgo che mi ha operato dandomi così la possibilità di avere un ginocchio sano, evitando così l’incubo peggiore, i fisioterapisti che mi hanno permesso di recuperare in tempi record, permettendomi così di essere a disposizione della squadra dopo solo 1 mese e mezzo dall’operazione così da essere pronto per il finale di stagione, nonostante non mi sia stato concesso.
Non ritengo che gli interessi economici valgano più della salute di un giocatore. Mi sono messo a disposizione della squadra fino all’ultimo ma, al mio rientro, non mi è stato concesso di scendere in campo. Non ero più parte integrante del progetto Juve Stabia.Nonostante tutto, io mi sento in dovere di ringraziare la società; i miei compagni, che mi hanno sostenuto in quel periodo; il mister che ho sempre avuto modo di sentire e tutto lo staff. Mentre, a Voi…tifosi, con cui abbiamo condiviso momenti di sofferenza e di gioia insieme, che mi avete permesso di crescere e maturare insieme a voi in questi 5 anni, sia come calciatore che come uomo, non Vi potrò mai dimenticare, anzi, Vi auguro il meglio, perché meritate tanto. Tanto mi è stato dato in questi 5 anni e spero di aver fatto altrettanto per questa maglia, fino alla fine. Nonostante tutto.