Umberto Naclerio, storico dirigente della SS Juve Stabia negli anni d’oro, racconta le proprie emozioni a distanza di 10 anni dalla storica impresa delle vespe

Il 19/06/2011 la città di Castellammare di Stabia ha vissuto un sogno: la prima promozione in Serie B della squadra cittadina della sua storia ultracentenaria.

La SS Juve Stabia di mister Piero Braglia, di Stefano Dicuonzo, Salif Dianda, Adriano Mezavilla, Giorgio Corona, Morris Molinari e Nazzareno Tarantino, ma soprattutto la Juve Stabia di patron Franco Manniello, supera nella finale di ritorno play-off di Serie C l’Atletico Roma al ‘Flaminio’ con il punteggio secco di 0-2 (Molinari e Corona i marcatori ndr) ed in virtù del pareggio maturato nel match d’andata al ‘Menti’ di Castellammare, centra una clamorosa promozione in cadetteria che ha tutti i crismi dell’impresa storica. La piccola Juve Stabia che si affaccia al calcio dei grandi, per la prima volta in assoluto.

La Castellammare calcistica, con i suoi numerosi tifosi, ogni anno da 10 anni celebra quella data che tanta gioia ha portato nel comune campano – ”Ci sono giorni indimenticabili, il 19 giugno 2011 per me è uno di quelli più importanti – racconta l’ex patron delle vespe Franco Manniello -. La felicità di aver fatto gioire una città intera per la promozione della propria squadra, che oltretutto è la stessa di cui sei tifoso fin da bambino, non ha prezzo. Vedere persone anziane piangere dalla felicità ripaga di tutti i sacrifici. Come al solito ero in curva insieme a tutti i tifosi e quindi è stato ancora più bello”.

Dello stesso avviso è il responsabile della comunicazione della Juve Stabia di allora Umberto Naclerio. Nell’organigramma delle vespe al servizio della prima squadra in qualità di ufficio stampa negli anni d’oro, Naclerio ha raccontato ai nostri microfoni le emozioni del Flaminio a distanza di 10 anni dalla storica promozione in Serie B delle vespe:

Per me, da stabiese e tifoso della Juve Stabia, è stata ed è ancora un’emozione indescrivibile.

E’ un qualcosa che non si può commentare, un qualcosa che fa parte dei ricordi più intimi. Mi ritengo onorato di aver legato il mio nome alla Juve Stabia, ed in particolare alla Juve Stabia di Franco Manniello che ho conosciuto grazie a Clemente Filippi, il quale mi ha introdotto in questo mondo e che non finirò mai di ringraziare abbastanza.

Onorato di essermi prestato con l’intento di contribuire in qualche modo alla crescita ed allo sviluppo del calcio stabiese, causa che ho sposato appieno avendo individuato in Manniello tutte queste caratteristiche che mi consentivano di fare dei sacrifici, sottraendo anche tempo alla mia famiglia ed alla mia attività principale (la banca ndr) per dedicarmi alla Juve Stabia.

Personalmente, la data del 19 giugno 2011 è qualcosa di storico, di importante che difficilmente dimenticherò. Un qualcosa che fa parte della mia vita, della mia storia personale. La Juve Stabia rappresenta un quantitativo di emozioni vissute in un decennio, dalla più piccola alla più grande; la gara di Coppa al ‘Franchi’ di Firenze, l’ingresso all’Olimpico Grande Torino con il pullman societario per la sfida al Toro tra gli applausi e l’ingresso a ‘Marassi’ sotto lo spicchio di tifosi stabiesi accorsi in massa a Genova per la partita.

Un decennio targato Manniello che ha dato lustro alla storia della Juve Stabia. Tutte queste emozioni mi auguro di poter rivivere, da stabiese e da tifoso, un giorno non troppo lontano. Pensiamo positivo.